Le "intenzioni" sono dunque segrete per antonomasia, e non andrebbero rivelate. Ciò equivarrebbe a dissotterrare un promettente seme dal terreno, ogni tanto, per vedere se sta germinando. Come se osservarlo - o peggio ancora, mostrarlo a qualcuno - potesse davvero favorirne lo sviluppo.
Una pazzia.
Come è facile capire, il concetto di "segreto" contiene in sé i due concetti, polari e costruttivi, di intenzione ed estensione, di interno ed esterno, internazione ed esternazione, e promette un processo naturale di sorta.
A volte il concetto di segreto ci sembra suggerire una esclusiva interiorità delle cose, altre volte la loro sola rivelazione, esternazione. Di fatto, mi sento di dire oggi, che il segreto è un processo creativo, probabilmente anche l'unico, più antico e più naturale che esista sul pianeta.
Nascondere a sé, nascondere agli altri, nascondere al mondo...
Occorre però fare i conti con la attuale condizione umana che spinge tutti, sempre più, a esternare quasi tutto a ogni costo, in pubbliche espressioni senza una vera... pressione espressiva. E io sono il primo colpevole, reo confesso, di anni e anni di espressione artistica e personale quasi... criminale.
Il mio mondo interiore e più seriamente creativo chiede improvvisamente silenzio, quantomeno per i processi più importanti della vita.
Che le espressioni necessarie tornino a essere secrezioni naturali.