Sono personalmente convinto che Cristo non sia mai davvero esistito nella Storia, ma dopo duemila anni di narrazioni, ormai bisogna accettarne l'esistenza nella... storia scritta dagli uomini.
Sempre felice di sbagliarmi, e concorde con John Allegro, resto della coraggiosa idea che Cristo sia una figura inventata di sana pianta per proteggere un rituale psichedelico a base di psilocibina, e che il termine "Cristo" sia più prossimo di quanto non si voglia immaginare ai concetti di "cristallo, cristallino, chiaro", e non altro. Del resto, una semplice ma aumentata acuità visiva è proprio ciò che provoca una dose di psilocibina, assieme a un temporaneo annientamento dell'ego e alla comunione dell'iniziato con l'ambiente e i suoi altri occupanti.
Il Cristianesimo avrebbe potuto anticipare di molto il "Deismo"; magari con gli stessi principi, gli stessi comandamenti, stessa solfa, e certamente si sarebbe diffuso molto più facilmente, senza causare corti circuiti razziali e culturali, e soprattutto evitando rappresentazioni artistiche sempre più lontane dalla scintilla iniziale del movimento. Certo, così il mondo avrebbe perso duemila anni di opere d'arte di estrema bellezza e tecnologia, ma se un semplice concetto si fonda su principi sani, non c'è bisogno di darne forma esplicita nella materia.
Un "brand" come il Cristianesimo avrebbe dovuto aspirare a diffondersi in un'area geoculturale molto più limitata. Il fatto che abbia posto il suo quartier generale in Italia è già un'esagerazione, ma se pensiamo che proprio Roma voleva distruggerlo sul nascere, beh allora potrebbe trattarsi di un pareggio storico, una vendetta più o meno naturale e molto ironica.
La narrativa buddhista è molto più corretta e accettabile, ma - peccherò di insana severità - la centralità del personaggio umano di Buddha non è mai riuscita a rendermi un fedele, nonostante io sia in accordo con il messaggio centrale e il sistema di valori della filosofia.
I suoi tentativi di conquistare il mondo sono stati, e sono ancora, fallaci.
Mi infastidiscono le politiche di evangelizzazione in genere, che sono anch'esse politiche inclusive di grande insistenza
Intendo dire che