Dopo l'avvento delle cripto-valute (bitcoin e simili), dopo una seppur timida apertura intellettuale da parte della comunità scientifica all'ipotesi "cripto-terrestre" (che ammetterebbe l'esistenza ancora oggi di un'antichissima, avanzatissima razza aliena sul pianeta Terra, in grado di abitare il globo in aree o dimensioni per noi impenetrabili), e ancora, dopo la chiara evidenza che gruppi di potere internazionali, "impatriotici" e "criptici" per natura, dirigono la scrittura di programmi sociali globali e la narrativa semplificata da calare sugli umani distratti e indaffarati dalla vita... Beh...
Normalmente si intende l'estinzione di una specie come la scomparsa definitiva (per morte) di tutti i suoi membri dalla faccia della Terra.
Ben prima che l'attuale civiltà umana avvolgesse il Pianeta, circa il 95% di specie vegetali e animali si era già estinta per cause naturali, e continua a farlo anche oggi - e solo raramente per cause davvero imputabili a noi.
Seppur "Sapiens", noi non sappiamo ancora davvero bene cosa voglia dire nascere su questo pianeta, viverci e morirci. È qualcosa che subiamo, ma non sappiamo perché ci capiti o cosa sia davvero la morte, e le opinioni riguardo a questo argomento sono contrastanti e sono uno sconfinato terreno di gioco e battaglia per individui e gruppi di individui.
È probabile, mi dico, che "estinzione" possa anche significare, in certi casi, la "criptificazione" di alcune specie: la discesa (o ascesa?) di una specie in una dimensione di iper-funzionalità ottimizzata, di microscopia, virtualità, in certi casi di assoluta invisibilità, magari ai confini o anche al di fuori delle quattro dimensioni terrestri più comuni.
Morire, estinguersi o evolversi nella morte potrebbe voler dire trasformarsi in un fenomeno di pura inintelligibilità - da parte delle altre specie con le quali si è sempre convissuto.
Del resto, una tale tendenza alla microscopia, alla virtualizzazione e alla incomprensione di sé stessi è osservabile anche nella deriva tecnologica dei prodotti marcati "Sapiens", che rimpiccioliscono sempre più, diventando sempre più funzionali, auto-intelligenti, integrati in sé stessi ma dis-integrati dall'ambiente, a-storici.
Tornando sul piano molto più semplice di una visione globale rinnovata e di una possibile riveduta partecipazione politica della cittadinanza, e richiamando nel discorso i gruppi di potere semi-criptici e - non a caso - le cripto-valute, volendo completare il quadro ecologico-economico di un nuovo mondo, non manca all'appello solo la cripto-cittadinanza?
Oggi la tendenza globale sembra ancora essere opposta. La cittadinanza sembra infatti aver perso pudore, privacy, professione. È tutto fuorché che segreto e protetto. Non siamo criptici noi, non è davvero criptica la nostra comunicazione.
Non potrebbe almeno una parte della popolazione Sapiens decidere (in maniera più o meno organizzata) di astrarsi, e rendersi - intelligentemente - criptica?
Perché è ormai chiaro che molte istituzioni di questa nostra civiltà millenaria stanno per pietrificarsi per sempre, per forse ricomparire in un lontanissimo futuro come statici fossili tra le stratificazioni della storia.
Non potrebbero onestà, una comune sessualità, il necessario contributo demografico, e l'altruismo politico continuare anch'essi nella "dimensione criptica", proprio quella già introdotta dai nemici dell'umanità, e in essa contrastare la deriva autoritaria e anti-umana o almeno - in tale dimensione - continuare a darle battaglia e forse anche vincerla?
Non sarebbe la prima volta che, alle brutte, gruppi di persone decidano di convergere in movimenti di tipo carbonaro.
Nessun timore. Siamo già tutti stati scomunicati. Abbiamo già perso tutto. E tutti moriremo comunque nell'ultima pagina.
Ma renderci criptici potrebbe essere il modo per guadagnare una dimensione novella ed esclusiva, e per parlare la stessa lingua, enigmatica e minacciosa, di coloro che da un bel po' si nascondono dietro le nostre istituzioni e da lì imperano.