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Il Continente incontinente
Va' dove ti porta il cuore, Europa!
3 Months ago

L'improvvisa attività diplomatica di Viktor Orbán - che in una sola settimana ha incontrato presidenti di vario calibro quali Zelenskyy, Putin e Xi Jinping - ha tutto l'odore di una fuitina di gas, di una vera e propria eruzione.

Il Servizio Diplomatico dell'Unione Europea ha formalmente condannato tale - non richiesta - attività e sarà molto divertente vedere a cosa porterà questa fuga di autorità: magari finalmente si potrà assistere a una escalation decisiva e divisiva, interna all'Europa, che possa con naturalezza riportare pensiero e azioni su un piano politico realistico, maggiormente in linea con il pensiero dell'europeo comune e di strada. Oppure, se fosse il caso più drammatico, si potrà dare finalmente un taglio netto al dispotismo anacronistico di Bruxelles.
È evidente che "il contenuto Europa" non ci sta più nel "contenitore Europa".

E che l'intera operazione Europa Unita (Occidente Unito) sta dimostrando di non essere in ritmo coi tempi caotici dei tamburi che si odono da Oriente a Accidente (l'Occidente accidentale).

Chiamo le Americhe "Occidente accidentale" perché esse sono ritenute (e diventate) Occidente solo per un caso storico, forse fortuito, forse forzato. Nulla mi impedisce infatti di immaginare una storia alternativa nella quale un Occidente meno selvaggio non abbia violentato "i selvaggi" di quelle nuove Indie... In una tale "timeline", ahimè di fantasia, le Americhe sarebbero Asie.


I continenti sono così chiamati forse anche per la loro naturale capacità di contenersi, e contenere. Ma a ben vedere, continentalmente parlando, solo l'Occidente è stato incontinente e continua a esserlo.

Da quando però l'Europa è diventata un mero contenitore, stellato e patinato - con indole e interessi innanzitutto economici e politici - e da quando sembra muoversi con mentalità esclusivamente anglo-franco-germanica, ignorando il proprio carattere greco-mediterraneo, o la squisita varietà delle sue stesse genti, ha - a mio parere e da quel giorno - rinunciato alle sue innate capacità contenitive e nutrienti per inaugurare un'imbarazzante fase di incontinenza adulta.

Date le attuali condizioni estremamente preoccupanti sul piano mondiale, non è difficile comprendere che, aumentata (e di molto) una certa temperatura ambientale, il contenitore si scalda, si arroventa, fino ad alterare il suo naturale contenuto. E favorirne naturali fuoriuscite.

È forse questo il vero riscaldamento globale di cui si parla? Moriremo di sudore termostatico o termonucleare?


Non mi sorprende che sia stata l'Ungheria di Orbán a fare il primo passo, verso Oriente, ad andargli incontro impettito e incuriosito. Questo grado di leggera incontinenza è ancora fisiologico, perdonabile, oggi poi molto significativo. E poi, i Magiari condividono con l'Oriente molte più cose di noi e sono, rispetto a noi, perfino più alieni della Turchia, per dire...

Sono certo che altre nazioni europee - non ancora completamente sottomesse alle politiche accidentali o la cui classe politica non sia stata totalmente sostituita dai salariati d'Accidente, tenterà di seguire la strada spianata da Orbán o - più o meno segretamente - imitarne le gesta.


Non credo di poter dire che nessun singolo Paese possa mai davvero essere in una crisi tale da rischiare di scomparire, non lo direi di San Marino, del Bhutan o del Bangladesh, tantomeno lo potrei dire per gli Stati Uniti d'America.

Ma terrei d'occhio quelle nazioni con comportamenti chiaramente suicidari e non le confonderei con quelle di sana e robusta costituzione.


Certamente, chi crede (o voglia farci credere) che Russia, Cina, India (o perfino Corea del Nord, o Iran per dirla tutta) siano Stati minori, retrogradi, o possano soffrire e perire del solletico delle sanzioni, o starsene in disparte per non patire la candida malalingua del mondo più bianco, certamente non merita alcun rispetto istituzionale da parte nostra.

Ben fatto, Orbán, chiunque tu sia! Anche se ciò dovesse causare un finimondo tutto nostro.



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